Scatta l’allarme arance in Italia, poiché la vendita degli agrumi è in pericolo e si sta manifestando una serie di problematiche che mettono a repentaglio l’intero settore: cosa sta succedendo e quali sono le possibili conseguenze per gli agricoltori e il mercato?
L’Osservatorio europeo sulla siccità ha sollevato l’allarme arance in Sicilia, analizzando i dati pluviometrici della prima decade di gennaio. Attualmente, la regione è l’unica in Italia e una delle poche in Europa a trovarsi in zona rossa a causa della carenza di risorse idriche, con simili problematiche riscontrate anche in Paesi africani come l’Algeria e il Marocco.
La siccità, protrattasi per diversi mesi, sta causando gravi preoccupazioni nel settore agrumicolo siciliano, che ha già dovuto affrontare nel 2023 le minacce delle fitopatie. A complicare ulteriormente la situazione, le temperature sopra la media registrate all’inizio dell’anno stanno ritardando l’arrivo dell’inverno.
Vito Amantia, agrumicoltore della Piana di Catania, ha illustrato la situazione preoccupante al ‘Giornale di Sicilia’, evidenziando come la siccità abbia messo in crisi la maturazione dei frutti, ritardandone la pigmentazione e riducendone il calibro. Adesso, si sta verificando anche la cascola anticipata delle arance rosse, con la perdita già accertata di metà della produzione a soli tre mesi dalla fine della raccolta.
Le conseguenze della crisi idrica si ripercuotono negativamente sull’intero settore agricolo, influenzando i prezzi in un periodo già critico per l’Italia, che si trova ad affrontare una forte inflazione. Nonostante la caduta della produzione e la diminuzione delle dimensioni dei frutti, l’aumento dell’offerta e la pressione della concorrenza estera hanno portato a un significativo crollo dei prezzi, sia nella grande distribuzione che nell’industria di succhi e spremute.
Proiettando lo sguardo al futuro, Amantia esprime preoccupazione per la Sicilia, affermando che se l’annata 2023/2024 è stata disastrosa, la successiva potrebbe rivelarsi ancor più critica. La mancanza di risorse idriche è evidente già a gennaio con il prosciugamento del fiume Simeto, sollevando domande su come la regione affronterà la stagione estiva quando sarà necessaria l’irrigazione. Coloro che non dispongono di pozzi privati saranno in seria difficoltà, mentre chi li possiede dovrà affrontare notevoli costi energetici per far funzionare le pompe.
La siccità non è un problema circoscritto alla Sicilia, ma coinvolge diverse regioni italiane. L’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche ha evidenziato criticità diffuse, con il meridione, in particolare Sardegna e Puglia, che affronta problemi significativi. Tuttavia, le regioni del Nord, tra cui Veneto, Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna, non sono esenti da disagi legati alla carenza d’acqua.
L’allarme arance in Sicilia sottolinea la gravità della situazione, non solo per il settore agrumicolo ma anche per l’intera economia locale. La necessità di interventi mirati e soluzioni a lungo termine diventa sempre più urgente per affrontare gli impatti della siccità e garantire la sostenibilità dell’agricoltura in quest’area cruciale del paese.
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