Colpita da una scossa climatica senza precedenti, la prima città ad essere travolta dalla siccità ha dovuto affrontare razionamenti idrici inaspettati.
A dicembre del 2023, in concomitanza con l’avvio dei colloqui sul clima COP28 negli Emirati Arabi Uniti, l’UNCCD (Convenzione delle Nazioni Unite per Combattere la Desertificazione) ha presentato il rapporto intitolato ‘Global Drought Snapshot‘. Questo documento, frutto di ricerche svolte negli ultimi due anni, evidenziava l’impatto significativo della siccità, descritta come un’emergenza senza precedenti su scala globale.
Il rapporto delle Nazioni Unite sottolineava che la siccità avrà un impatto sempre più grave sull’agricoltura, sulle foreste e sulle risorse idriche, con conseguenze sociali ed economiche rilevanti. La gestione efficiente delle risorse idriche diventerà quindi cruciale.
Particolarmente a rischio sono i Paesi a basso e medio reddito, dove risiede l’85% delle persone colpite dalle ondate di siccità. In tali regioni altamente vulnerabili, c’è una probabilità 15 volte maggiore di essere colpiti da inondazioni, siccità e tempeste. Ma la siccità non risparmia neanche il Vecchio Continente, con una città europea di rilievo che già a febbraio sta affrontando razionamenti idrici.
Il razionamento lo hanno introdotto a Barcellona il 2 febbraio e ha coinvolto altre 202 località della Catalogna, in risposta a quella che il presidente della regione, Pere Aragonès, ha descritto come la peggiore siccità regionale dal 1916, anno di inizio delle rilevazioni.
Hanno implementato le misure d’emergenza quando il livello dei bacini artificiali nelle aree colpite è sceso al di sotto del 16% rispetto al livello medio. Sebbene la siccità non sia una novità per gli spagnoli, essa si è aggravata a causa dei cambiamenti climatici e dell’eccessivo sfruttamento delle risorse idriche per l’irrigazione agricola.
Le misure coinvolgeranno non solo Barcellona ma anche 6 milioni di persone, corrispondenti all’80% della popolazione della regione, che da più di tre anni è afflitta da una grave siccità, specialmente nelle zone settentrionali e costiere, dove in alcuni luoghi non ha piovuto affatto.
Le misure d’emergenza adottate includono una drastica riduzione dell’80% del consumo di acqua per l’agricoltura, del 50% per l’allevamento e del 25% per le attività industriali. Sono stati imposti limiti anche al consumo domestico giornaliero, con un massimo di 200 litri d’acqua per persona al giorno.
Tra le restrizioni vi è anche il divieto di utilizzare fontane ornamentali e vietato lavare le auto (a meno che non avvenga in autolavaggi in grado di riciclare l’acqua), così come è proibito riempire le piscine. Queste misure antisiccità rimarranno in vigore per almeno 15 mesi.
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