Bonus Case Green, l’Europa dice sì e l’Italia dice no. Ecco quali sono le cause

A Strasburgo è stato deciso dall’Ue in maggioranza che si dovrà procedere al Bonus Case Green. L’Italia ha votato no, ecco perché.

Bonus Case Green
Bonus Case Green – lafuriaumana.it

 

Tutti i dettagli in merito non sono ancora chiarissimi, soprattutto per quanto riguarda il futuro delle caldaie a gas. A quanto pare si dovrà fronteggiare questo cambiamento nel 2040 ma nel frattempo già dal prossimo anno i governi Ue dovranno sospendere, senza sconti, i bonus per l’installazione. Ecco quindi il cambio di frontiera, no al bonus caldaie e in sostituzione sì al bonus case green.

Con 370 voti a favore, 199 contrari e 46 astenuti, la direttiva sull’efficientamento energetico nell’edilizia (Epbd), con i suoi obblighi di ristrutturazione per ridurre l’impatto climatico degli immobili, è stata adottata in via definitiva dal Parlamento Ue. Tra i no, però, c’è stata anche l’Italia e quindi vediamo il perché di questa insolita decisione.

L’Italia dice no al Bonus Case Green

Il no viene da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, che hanno a più riprese contestato il provvedimento parte del Green Deal. Nel caso dei forzisti, la bocciatura è stata in dissenso rispetto alla linea espressa dal Ppe, schierato invece per l’approvazione della direttiva. I motivi sono prettamente economici, infatti, secondo quanto sostenuto da doversi partiti, questo metterebbe a rischio l’intera economia. Una decisione del genere costringerebbe molte attività, a chiudere i battenti a fare di chi produce solo materiali ecosostenibili. In ogni caso poche storie, dopo il sì dell’Eurocamera, c’è da chiudere l’iter con l’ultima formalità, cioè il via libera dei governi riuniti nel Consiglio, entro la prima metà di aprile.

Le novità dopo l’avvio del nuovo decreto

obbligo pannelli solari
obbligo pannelli solari – lafuriaumana.it

 

Con questo decreto gli Stati dell’Ue dovranno garantire una riduzione di almeno il 16% rispetto ai valori di riferimento del 2020 entro il 2030. Si dovrà poi arrivare a meno 20-22% entro il 2035. Questo prevede il ritorno del cappotto termico, sostituzione degli infissi, installazione delle nuove caldaie a condensazione e di pannelli solari. Tutto per far in modo che le case e i palazzi arrivino a emissioni zero nel 2050.

Tutti i Paesi Ue potranno applicare l’esenzione per gli immobili storici e di pregio architettonico, di culto, militari, agricoli e seconde case. Per tutti  gli altri sarà obbligatorio non avere più caldaie a combustibili fossili, questo però sarà effettivo nel 2040. Per arrivare a questa svolta a partire dal 2025 non esisteranno più incentivi finanziari tipo ecobonus. O meglio esisteranno solo per i sistemi che presenteranno una quota rinnovabile considerevole. Per altri dettagli aspettiamo in via definitiva l’emissione del nuovo decreto.

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