Furti d’auto, qual è il modello più rubato in Italia? Tra i più bersagliati c’è proprio questo: il veicolo che continua ad attirare l’attenzione dei ladri e ad occupare la posizione di maggior rischio.
Il furto di veicoli in Italia è un fenomeno in costante crescita, come evidenziato nel recente rapporto “Stolen Vehicle Recovery 2024” dell’Osservatorio di LoJack, un’azienda affiliata a CalAmp, nota per i suoi servizi telematici e il recupero di veicoli rubati. L’analisi del report, basato su dati provenienti da oltre 550.000 dispositivi installati su veicoli in circolazione, offre una panoramica dettagliata della situazione attuale.
Nel corso del 2023, il business criminale legato ai furti di auto ha registrato un aumento significativo del 5% rispetto all’anno precedente. Un aspetto interessante è l’impennata dei furti di SUV, che ora rappresentano oltre la metà delle auto rubate in Italia, passando dal 33% registrato quattro anni fa al 53% attuale. Questo aumento è attribuibile alla crescente popolarità di tali veicoli e alla loro supremazia commerciale sul mercato automobilistico.
Le regioni più colpite da questo fenomeno risultano essere la Campania, con quasi un terzo dei furti totali, seguita da Lazio (24%), Puglia (20%) e Lombardia (14%). La concentrazione del problema in queste aree ha anche portato a un incremento dei costi assicurativi, preoccupando i proprietari di veicoli particolarmente a rischio.
Analizzando i modelli di auto più rubati, emergono la Fiat Panda, la Lancia Ypsilon, la Citroen C3, la Fiat 500 e la Smart ForTwo come le più colpite. Ma anche i SUV non sfuggono all’attenzione dei ladri, con modelli come la Peugeot 3008, la Jeep Renegade, la Fiat 500X, la Toyota CH-R e la Toyota RAV4 che figurano tra i bersagli preferiti.
Un aspetto significativo è il ruolo delle tecnologie hi-tech nell’esecuzione di questi furti, principalmente attraverso la clonazione delle chiavi. Questo metodo consente ai ladri di portare via i veicoli in pochi secondi senza lasciare segni evidenti di effrazione.
Guardando al futuro, le prospettive non sembrano promettenti. Nel 2024, il fenomeno dei furti di auto potrebbe subire ulteriori aumenti, principalmente a causa dei ritardi nelle consegne di componenti auto e pezzi di ricambio. Questi ritardi sono attribuibili alle difficoltà di trasporto nella zona del Mar Rosso, causate da problemi geopolitici.
La mancanza di componenti e ricambi potrebbe incentivare ulteriormente i furti di autovetture nelle città italiane, con la possibilità che vengano rubate anche singole parti delle macchine. Questo fenomeno è stato già parzialmente osservato nel 2022, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina e alla conseguente crisi nell’industria automobilistica.
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