Il detto popolare dice che i soldi non fanno la felicità, eppure un recente studio si trova in disaccordo. Quello che dicono lascia senza parole.
Da sempre ci hanno insegnato che i soldi non fanno la felicità, spesso i detti vecchi vengono da una saggezza senza tempo che si mostra essere veritiera. Secondo un recente studio invece le cose non stanno così. Degli esperti scienziati di neuroscienza hanno dimostrato che la felicità umana dipende anche dal reddito percepito. Ma solo per l’85% della popolazione, scopriamo insieme perché.
I soldi non fanno la felicità, vero o falso?
Lo studio, pubblicato sulla rivista National Academy of Sciences, nasce dalla collaborazione tra due ricercatori, si tratta di Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia, e Matt Killingsworth, esperto di studi sulla felicità. L’ironia del caso è che i due studiosi partissero da due tesi opposte. Per Killingsworth, infatti, al crescere del guadagno annuale, cresceva di pari passo il livello di felicità, Kahneman, invece, sosteneva che la correlazione tra denaro e felicità valesse fino all’importo dei 100mila euro annui. Insomma avevano una base comune i due studiosi ma con teorie diverse. Secondo la ricerca fatta è emerso che entrambi avessero ragione:
- Pe il 15% della popolazione più infelice, esiste il tetto dei 100mila euro
- Per il 60% della popolazione che registra livelli di felicità tra medio e buono, la soglia dei 100mila non esiste. Quindi maggiore disponibilità di denaro corrisponde a un maggiore livello di felicità
- Per il 25% della popolazione, i più felici, livelli di guadagno più elevati corrispondono a livelli di benessere molto intensi.
Quindi in definitiva il risultato è stato che per l’85% della popolazione, il segreto della felicità sia nei soldi.
Perché si è sempre sostenuto il contrario?
Forse non c’è da stupirsi che ad oggi il risultato sia più favorevole nei confronti dei soldi rispetto a tanti anni fa. Il motivo per cui si è sempre detto che i soldi non fanno la felicità è che chi ne possedeva molti perdeva di equilibrio. Di solito erano persone ansiose con molta paura di perdere da un giorno all’altro ciò che avevano, erano diffidenti e circondate da amici parassiti e non da veri amici. Quindi perdevano i valori più importanti e la possibilità di dare e ricevere affetto sincero da chi li stava attorno. Inoltre erano spinte dall’egoismo e diventavano avide, tutte ragioni per cui si sosteneva che la felicità, appunto, venisse da altro. Ovviamente nessuno ha mai disdegnato i soldi, ma averne troppi portava spesso a conseguenze spiacevoli.
Oggi è tutto cambiato e non in meglio. Siamo tutti d’accordo sul fatto che avere i soldi per pagare le spese e togliersi qualche sfizio rende felici. Eppure oggi non bastano mai e molti sono alla ricerca smodata del denaro. Il problema è che apparentemente sono felici davvero, questo perché negli ultimi anni le persone hanno rinunciato ai valori per dare spazio a sentimenti profondi nei confronti non delle persone ma dei beni materiali. Quindi l’aspetto grave è che la felicità di oggi è barattabile con degli oggetti a discapito degli affetti di persone in carne e ossa.