Influenza B: il contagio sta prendendo piede in Italia

I sintomi dell’influenza B si somigliano molto a quelli della variante A, ma con delle piccole variazioni. Vediamo come capire se ne siamo affetti.

Influenza B
Influenza B

I segni dell’influenza B si somigliano molto a quelli della variante A, comprendendo febbre, tosse, fastidio alla gola, raffreddore, affaticamento, dolori muscolari e articolari, e disturbi gastrointestinali. I soggetti più vulnerabili risultano essere soprattutto i bambini e i ragazzi frequentanti le scuole. Ecco un’analisi approfondita di quanto c’è da sapere riguardo a questa patologia.

Influenza B: come riconoscerla?

Il mese di marzo si prevede impegnativo per le malattie respiratorie e gastrointestinali. Pierluigi Bartoletti, vice segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), riferisce che negli ambulatori sono evidenti molti casi di virus intestinale che causano sintomi quali nausea, vomito e diarrea, specialmente tra i lavoratori di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Bartoletti afferma inoltre che, sebbene ci siano ancora casi di polmonite virale, sembra che il Covid sia praticamente sparito dalla circolazione. Tuttavia sottolinea che l’influenza B è attesa proprio in questo periodo, con maggior incidenza su bambini e adolescenti. Per affrontarla, Bartoletti consiglia pazienza e una corretta idratazione durante il giorno, suggerendo di saltare i pasti in caso di mancanza di appetito o di consumarne quantità ridotte.

Cos’è esattamente l’influenza B? Il termine influenza indica comunemente la malattia provocata dal virus influenzale, ma spesso viene utilizzato in modo improprio per descrivere patologie simili causate da altri virus respiratori. I virus influenzali sono classificati in tipi A, B o C in base alle loro caratteristiche proteiche.

Come comportarsi
Come comportarsi

L’infezione da influenza B presenta i sintomi classici dell’influenza: febbre, talvolta elevata, mal di gola, tosse, naso che cola e starnuti, affaticamento, dolori muscolari e articolari. In alcuni casi possono verificarsi anche dolore addominale e disturbi gastrointestinali. Pur essendo meno comune rispetto all’influenza di tipo A, l’infezione da virus B non è meno grave. Può causare serie complicanze che richiedono il ricovero in ospedale, come polmonite, bronchite, difficoltà respiratorie gravi, infiammazioni muscolari e cardiache, e sepsi.

Come comportarsi

Essendo una malattia virale, l’influenza di tipo B non risponde agli antibiotici, ma i sintomi possono essere alleviati con farmaci da banco come antipiretici e antinfiammatori. Di solito, i sintomi migliorano e scompaiono entro 7-10 giorni. Tuttavia, è importante consultare un medico in caso di febbre alta, soprattutto nei bambini piccoli e nelle persone fragili, per ricevere la terapia più adeguata. Oltre alle precauzioni igieniche, la vaccinazione antinfluenzale è fondamentale per prevenire la diffusione della malattia. In Italia sono disponibili vaccini quadrivalenti che coprono due ceppi di tipo A e due di tipo B.

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