L’Antistrust statunitense ha avviato una causa contro Apple. Ora regna il caos nell’azienda, vediamo cosa sta succedendo.
Per tutti i sostenitori dell’azienda sicuramente non sarà una bella notizia, ma questa mossa legale giunge dopo anni di critiche secondo le quali Apple avrebbe danneggiato la concorrenza. Queste scorrettezze le avrebbe commesse attraverso politiche restrittive negli App Store con tariffe elevate e il suo sistema tecnologico “walled-garden”. All’appello mancava solo l’Apple, che è stata l’unica grande azienda tecnologica a non essere stata querelata dal governo federale dal 2020. In quell’occasione era emerso un ampio rapporto della Camera che accusava Meta, Google e Amazon, di detenere un “potere monopolistico”. Vediamo insieme i dettagli di questa vicenda.
Dipartimento statunitense avvia una causa contro Apple
Il vero problema non saranno le multe che riceverà, ma le misure correttive che sarà costretta ad attuare. Queste potrebbero impattare profondamente la strategia commerciale dell’azienda. Considerando che tutto si basa sulla produzione di hardware e software distinti e sulla creazione di un ecosistema di prodotti con barriere e flussi di reddito circoscritti.
Il Dipartimento di Giustizia e i procuratori generali di ben 16 stati americani hanno accusato Apple di aver bloccato gli sviluppatori di software e le società di videogiochi dall’offrire opzioni migliori per l’iPhone. Questa mossa avrebbe causato prezzi più alti per i consumatori. Secondo l’accusa Apple di fatto ha usato il suo potere nel settore degli smartphone per limitare la concorrenza e la scelta per i consumatori. «I consumatori non dovrebbero pagare prezzi più alti perché le società violano le leggi antitrust», questo è quanto detto dal ministro della Giustizia Merrick Garland.
La causa antitrust potrebbe obbligare Apple a fare dei cambiamenti al suo modello di business relativo ai suoi asset di maggior valore, condizionando tutto il mondo. Come ad esempio l’iPhone, che nel 2023 ha registrato vendite per oltre 200 miliardi di dollari, e l’Apple Watch, che fa parte del business dei dispositivi indossabili da 40 miliardi di dollari. «Se lasciata fare, Apple continuerà solo a rafforzare il suo monopolio nel mercato degli smartphone», conclude Merrick Garland.
Le dichiarazioni di Apple riguardo il caos
Chiaramente la replica da parte di Apple non si è fatta attendere. Infatti ha risposto con un comunicato, difendendo il suo approccio all’innovazione e sostenendo che l’azione legale del governo stia creando un “pericoloso precedente”.
«In Apple innoviamo ogni giorno per creare una tecnologia che le persone amano, progettando prodotti che funzionano perfettamente insieme, proteggendo la privacy e la sicurezza delle persone e creando un’esperienza magica per i nostri utenti», così ha risposto l’azienda. «Questa causa minaccia ciò che siamo e i principi che contraddistinguono i prodotti Apple in mercati fortemente competitivi. Se la causa andasse a buon fine, ostacolerebbe la nostra capacità di creare il tipo di tecnologia che le persone si aspettano da Apple, dove hardware, software e servizi si intersecano».
Conclude dicendo: «Inoltre creerebbe un pericoloso precedente, dando al governo il potere di intervenire pesantemente nella progettazione della tecnologia per i cittadini. Riteniamo che questa causa sia sbagliata nei fatti e nella legge e ci difenderemo con forza».
Le attuali conseguenze
Al momento Apple è in calo a Wall Street proprio a causa delle indiscrezioni sulla causa depositata dal Dipartimento di Giustizia americano per violazione delle norme antitrust. Tanto che i titoli di Apple calano dell’1,73%.
Potrebbe essere solo la punta dell’iceberg perché le nuove misure e costrizioni mireranno a prevenire pratiche che permettano alle aziende di dominare un mercato e di conseguenza ridurre la concorrenza.