L’affitto in nero è una pratica piuttosto diffusa. Cosa rischia l’inquilino in caso di un controllo? Ecco cosa dice la legge.
Diciamo subito che l’affitto in nero è veramente molto diffuso in Italia nonostante sia una vera e propria evasione fiscale. Detto in altre parole l’affitto in nero significa che il proprietario e l’inquilino si accordano per non dichiarare alla legge il contratto di locazione. Il motivo di questa scelta è che in questo modo il proprietario si sottrarrà al versamento delle imposte e l’inquilino potrà ottenere un canone di locazione più basso.
Questo è un meccanismo molto pericoloso che costa sanzioni salate sia per l’inquilino che per il proprietario di casa. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono le sanzioni per l’inquilino.
Affitto in nero è considerato evasione fiscale
L’affitto in nero avviene quando il contratto di locazione dell’immobile non viene regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. E’ bene ricordare che il contratto di locazione non registrato dai soggetti obbligati entro i termini stabiliti dalla legge deve considerarsi nullo. Quindi, per poter avere efficacia deve essere correttamente registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Se non lo sapevi, ti svelo che esistono ben due tipologie di affitto in nero:
- parziale, ovvero il proprietario pattuisce un importo ma l’inquilino ne paga uno superiore. Questo fa si che il proprietario paghi meno imposte;
- totale, ovvero quella non registrata. Sarebbe anche la più comune. Il contratto di affitto in nero può essere stipulato sia in modo verbale che per iscritto, l’atto grave sta nel non dichiarare alle casse dello Stato la locazione.
Rischi per l’inquilino
L’inquilino, una volta scoperto l’affitto in nero, sarà chiamato a rispondere dell’evasione fiscale e dovrà provvedere alla regolare registrazione assieme al proprietario. Non essere in possesso di un contratto significa anche per l’inquilino non potersi rivolgere a un giudice per far rispettare i propri diritti. In caso di mancato adempimento dei pagamenti dovuti, l’inquilino potrebbe subire anche il pignoramento dei suoi beni. Quindi il consiglio in ogni caso è quello di regolarizzare l’affitto al più presto.
Come regolarizzare l’affitto
Per regolarizzare l’affitto è necessario comunque pagare delle sanzioni, questo varia in base a quando si decide di farlo:
- 30 giorni dopo, le parti sono tenute alla sanzione del 6%;
- 90 giorni dopo, la sanzione è pari al 12%;
- 1 anno dopo, la sanzione è del 15%;
- oltre 1 anno, la sanzione è pari al 17,14%;
- dopo 2 anni, la sanzione è del 20%.
L’inquilino può denunciare l’irregolarità alla Guardia di Finanza e dovrà allegare tutte le prove documentali idonee a testimoniare l’illecito. Come ad esempio la ricevuta di avvenuto bonifico, le copie degli assegni e le bollette intestate al conduttore.