Molti preferiscono il pagamento in contanti, non sapendo quali pesanti ripercussioni abbiano. Scopriamolo insieme.
Nell’era dove tutto è digitalizzato, i pagamenti in contati continuano comunque ad essere tra i metodi di pagamento più apprezzati sia dai commercianti che dai clienti. Che sia per piccole cifre o per spese più consistenti, sono ancora molte le persone che preferiscono prelevare presso gli sportelli piuttosto che pagare direttamente con la carta. Tutto questo però ha un impatto notevole sull’ambiente. Vediamo come.
I pagamenti in contanti hanno un impatto enorme
I metodi di pagamento in contanti hanno un impatto ambientale significativo, e l’Italia si trova al secondo posto nella classifica dei Paesi che più contribuiscono all’inquinamento attraverso questo sistema di transazione. Questo dato emerge da uno studio condotto da The European House, un’organizzazione specializzata in consulenza strategica e ricerche. Ogni abitante del nostro paese contribuisce con 2,7 chilogrammi di anidride carbonica all’anno tramite pagamenti in contanti.
Uno dei principali motivi di questo impatto ambientale è la produzione delle banconote stesse. L’estrazione delle materie prime necessarie, come il rame, il nichel e l’acciaio, richiede un considerevole consumo di energia e risorse naturali, oltre a causare emissioni di gas serra e danni ambientali. Anche il processo di produzione delle banconote ha un impatto negativo sull’ambiente, richiedendo energia e provocando la deforestazione per ottenere la cellulosa utilizzata per la carta.
L’inquinamento continua anche nelle fasi successive del ciclo di vita delle banconote. Il trasporto e la distribuzione delle stesse comportano l’uso di carburante e le relative emissioni di CO2, mentre gli sportelli automatici richiedono energia elettrica per funzionare. Anche lo smaltimento delle banconote usurate comporta un ulteriore consumo di risorse.
Nonostante questi impatti ambientali evidenti, una parte significativa degli esercenti italiani continua a preferire i pagamenti in contanti. Nel sud Italia, in particolare, c’è una diffusa preferenza per il denaro contante, spesso associata a percezioni di maggiore sicurezza.
Perché i pagamenti in contati sono dannosi
La ricerca evidenzia anche una mancanza di consapevolezza tra gli esercenti riguardo alle potenzialità del pagamento digitale. Molti di loro non sfruttano appieno le opportunità offerte dalla tecnologia digitale: il 60% ritiene che la raccolta e l’analisi dei dati dei clienti siano limitati, il 26% non utilizza Internet e quasi la metà non si ritiene sufficientemente competente nell’uso delle tecnologie digitali. In sostanza, ridurre l’uso del denaro contante potrebbe avere benefici significativi sull’ambiente, oltre a promuovere l’efficienza e l’innovazione nel settore dei pagamenti. Tuttavia, è necessario sensibilizzare gli esercenti sulle opportunità offerte dalla digitalizzazione e supportarli nell’adozione di sistemi di pagamento più sostenibili.