Nel 2024, riguardo al Bonus mobili, ci si chiede se lo scontrino possa essere considerato equivalente alla fattura: ecco una panoramica dettagliata di tutti i documenti richiesti per ottenere il beneficio.
Il beneficio dei mobili extra offre una riduzione del 50% sull’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), fino a un massimo di 5.000 euro di spesa, distribuiti in dieci pagamenti annuali uguali. Questa agevolazione è destinata a coloro che acquistano entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici per arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
Bonus mobili 2024
Per richiedere questo beneficio, quali documenti di spesa devo conservare? È la domanda posta da un contribuente a Fisco Oggi, il bollettino online dell’Agenzia delle Entrate. E l’Agenzia ha fornito una risposta.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, “per beneficiare del bonus mobili ed elettrodomestici (articolo 16, comma 2, del decreto legge n. 63/2013), è necessario conservare i documenti che confermano il pagamento dei beni (ricevute dei bonifici, ricevute di avvenuta transazione per pagamenti con carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente) e le fatture di acquisto che descrivono la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquistati“.
L’Agenzia delle Entrate ha specificato che “per quanto riguarda la detrazione fiscale, lo scontrino è considerato equivalente alla fattura solo se riporta il codice fiscale dell’acquirente e la descrizione dettagliata dei beni acquistati. Se lo scontrino non contiene il codice fiscale dell’acquirente, la detrazione può essere concessa solo se, oltre alla descrizione dei beni acquistati, è possibile identificare il contribuente titolare della carta di debito (o di credito) tramite i dati di pagamento (commerciante, importo, data e ora)“.
Cosa significa
In sintesi, lo scontrino può sostituire la fattura solo se contiene il codice fiscale dell’acquirente insieme alla descrizione dettagliata dei beni acquistati. In caso contrario, la detrazione fiscale può essere concessa solo se sono specificati la natura, la qualità e la quantità dei beni acquistati.
Per usufruire di questa agevolazione fiscale è necessario effettuare un intervento di recupero del patrimonio edilizio, sia su singole unità immobiliari residenziali che su parti comuni di edifici, anch’essi residenziali. È importante notare che l’intervento deve iniziare dal 1° gennaio dell’anno precedente all’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
La detrazione fiscale è applicabile anche se i beni sono destinati ad arredare una stanza diversa all’interno dello stesso immobile soggetto all’intervento edilizio. Allo stesso modo, è ammessa se i mobili e gli elettrodomestici sono acquistati per arredare l’immobile, ma l’intervento di recupero riguarda una pertinenza dello stesso immobile, anche se catalogata separatamente.
Gli interventi necessari per accedere al bonus mobili includono la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, e la ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. Lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti non danno diritto al bonus, come la tinteggiatura di pareti e soffitti, la sostituzione di pavimenti, la sostituzione di infissi esterni e il rifacimento di intonaci interni.
Inoltre, è possibile beneficiare del bonus per la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza. E sono inclusi anche interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia che coinvolgono interi fabbricati.