Il nuovo fisco targato Meloni, con le sue nuove disposizioni legislative, cancella un’altra agevolazione fondamentale per le imprese italiane: cosa è stato abolito, e le conseguenze che ciò potrebbe comportare, sono al centro dell’attenzione e della discussione pubblica.
Tra le modifiche più rilevanti apportate dalla riforma fiscale del 2024, spicca l’abolizione dell’Aiuto alla Crescita Economica (ACE), entrata in vigore il 1° gennaio 2024. Questa misura, che consentiva alle imprese di dedurre il rendimento immaginario del proprio capitale dal reddito d’impresa, è stata oggetto di discussione e riflessione da parte delle autorità fiscali italiane. La circolare n. 2 del 6 febbraio 2024 dell’Agenzia delle Entrate fornisce chiarezza su questa importante modifica e le sue implicazioni per il panorama imprenditoriale italiano.
Il nuovo fisco targato Meloni: l’abolizione dell’ACE
L’Aiuto alla Crescita Economica (ACE) era stato introdotto nel panorama fiscale italiano nel 2011 attraverso il Decreto Legge n. 210/2011, convertito successivamente nella Legge n. 214/2011. Questa misura mirava a incentivare gli investimenti aziendali, consentendo alle imprese di pagare meno imposte mediante la deduzione del rendimento figurativo del capitale proprio dal reddito d’impresa. Ma con il Decreto Legislativo n. 216 del 30 dicembre 2023, la riforma fiscale del 2024 ha abolito l’ACE a partire dal 1° gennaio 2024. Ciò significa che le imprese non possono più usufruire di questo incentivo fiscale per gli investimenti aziendali.
La decisione di abolire l’ACE ha suscitato dibattiti e preoccupazioni nel mondo imprenditoriale italiano. Se da un lato, alcuni sostengono che questa mossa potrebbe favorire una revisione più equa del sistema fiscale, dall’altro preoccupa il possibile impatto negativo sulle imprese, che potrebbero vedere ridotte le loro opportunità di investimento e crescita economica.
Implicazioni e prospettive future: alla ricerca di nuovi incentivi
Le imprese che hanno beneficiato dell’ACE nel corso del 2023 potranno continuare a godere dei suoi vantaggi fino a quando gli effetti di questa agevolazione non saranno esauriti. Ma per le nuove operazioni effettuate a partire dal 2024, non sarà più possibile contare sull’ACE come strumento di incentivazione fiscale.
L’abolizione dell’ACE solleva la questione di quali misure possano essere adottate per promuovere gli investimenti e la crescita economica delle imprese italiane in assenza di questo incentivo. Si discute di possibili alternative, come una maggiore deduzione per incrementi occupazionali, una riduzione dell’imposizione fiscale o l’introduzione di nuovi incentivi per gli investimenti.
L’abolizione dell’ACE rappresenta un cambiamento significativo nel panorama fiscale italiano, con implicazioni importanti per le imprese e il loro sviluppo futuro. È essenziale monitorare da vicino l’evoluzione della situazione e valutare attentamente le possibili alternative e misure compensative per sostenere la crescita economica del paese.