Nuovo sciopero generale in arrivo, stop ai servizi: la data di quando si fermerà tutto, in attesa della proclamazione ufficiale, è imminente e suscita preoccupazione tra la popolazione e le autorità.
Si preannuncia un’altra giornata di sciopero generale nazionale con il motto “Adesso basta”, in programma per giovedì 11 aprile. La Cgil e la Uil hanno proclamato un blocco di 4 ore per tutti i settori privati e di 8 ore per quello edilizio, accompagnato da manifestazioni e iniziative nelle diverse città italiane. I trasporti, i settori privati, gli edili, le Poste, i metalmeccanici e altri ancora saranno coinvolti.
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, concluderà la manifestazione a Brescia. Il raduno del corteo è previsto per le 8:30 in Piazzale Cesare Battisti, attraversando poi le strade del centro per raggiungere piazza Paolo VI, dove prenderà la parola il leader della Cgil.
Nuovo sciopero generale in arrivo
Dopo l’agitazione sindacale dell’8 marzo, lo sciopero del 11 aprile è stato proclamato per tre motivi principali: porre fine agli incidenti sul lavoro, una riforma fiscale equa e un nuovo modello sociale.
I sindacati sostengono che la salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare una priorità per le imprese. L’obiettivo è abolire le leggi che hanno reso il lavoro precario, superare il subappalto e ripristinare la parità di trattamento per tutti i lavoratori.
La manifestazione mira anche a potenziare la vigilanza e la prevenzione sul lavoro, aumentando le assunzioni nell’Ispettorato del lavoro e nelle aziende sanitarie locali. Inoltre, i sindacati si oppongono al lavoro senza formazione e sostengono il diritto alla formazione continua per tutti i lavoratori.
Si discute anche della “patente a punti” sul lavoro, che blocca le attività delle imprese che non rispettano le norme di sicurezza. È previsto anche l’obbligo per le imprese di applicare i contratti collettivi nazionali come condizione per accedere ai finanziamenti pubblici. Infine, si sostiene il diritto dei lavoratori di eleggere i propri rappresentanti per la sicurezza sul lavoro.
Riforma fiscale equa
Un altro punto focale è una riforma fiscale equa. I lavoratori dipendenti e i pensionati contribuiscono con oltre il 90% delle imposte sul reddito, mentre alcune categorie economiche evadono fino al 70% delle imposte dovute. Gli evasori costituiscono ancora un’ingente perdita fiscale annua.
Si critica il governo per introdurre sanatorie fiscali anziché combattere l’evasione fiscale, favorendo i ricchi e le grandi imprese. Si propone di ridurre le tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni, tassare le rendite e contrastare l’evasione.
Infine, si vuole rimettere al centro delle politiche economiche e sociali il valore del lavoro, a partire dal rinnovo dei contratti collettivi e dalla promozione dell’occupazione stabile e non precaria. Si chiede una seria riforma delle pensioni e il rilancio degli investimenti pubblici e privati per stimolare l’occupazione, specialmente nel Mezzogiorno.
I principali settori coinvolti includono Poste e Telecomunicazioni, il settore edile, i metalmeccanici (Assistal), i settori del gas, dell’acqua e dell’elettricità, e la Funzione pubblica. Anche il trasporto pubblico, come Trenitalia, Italo, Trenord, Busitalia e altri, sarà interessato dallo sciopero.