Pappagalli in città: Ilaria Capua lancia l’allarme sulla psittacosi, una malattia infettiva che può colpire anche gli esseri umani, spiegando cos’è e illustrando i rischi connessi alla loro presenza.
Negli ultimi tempi, nelle varie zone della città eterna, è diventato quasi impossibile passeggiare senza incrociare numerosi pappagalli che gracchiano e volteggiano tra gli alberi. Questi colorati uccelli hanno attirato l’attenzione persino della scienziata Ilaria Capua, la quale ha dedicato loro uno spazio nel quotidiano ‘Corriere della Sera’, trattando anche il tema della psittacosi.
Pappagalli in città
Nel suo articolo, Ilaria Capua ha dipinto un ritratto eloquente della situazione attuale: “Mi sembra che i ragazzi romani del 2024 credano che i parrocchetti siano un elemento autoctono“. Inoltre, ha indicato due luoghi chiave dove è possibile osservare i pappagalli a Roma: lungo il Lungotevere e all’interno di Villa Borghese.
Capua ha quindi spiegato le ragioni dietro la proliferazione dei pappagalli nella città eterna: “I pappagalli che vediamo a Roma appartengono a due specie, una sudamericana e una asiatica (…). Sono stati rilasciati dalle loro gabbie o forse sono fuggiti, approfittando di momenti di distrazione durante la pulizia delle loro prigioni. Questi uccelli, originari dei climi tropicali, hanno trovato nelle ultime stagioni un ambiente ideale per riprodursi, e così i loro numeri sono aumentati esponenzialmente“.
L’allarme sulla psittacosi lanciato da Ilaria Capua
Capua ha poi sollevato la questione della psittacosi, una malattia infettiva degli uccelli che può trasmettersi anche agli esseri umani: “Recentemente abbiamo sentito parlare di psittacosi, una malattia infettiva degli uccelli che può colpire anche gli esseri umani. L’OMS ha segnalato un aumento dei casi (in Europa) oltre la norma“. Ha spiegato che i pappagalli e i parrocchetti possono essere portatori di psittacosi, con concentrazioni batteriche molto elevate nelle loro feci, altamente contagiose per gli umani.
Capua ha concluso il suo articolo lanciando un avvertimento: “Se non si affronta il problema di queste popolazioni di animali, che non hanno origine in Italia, rischiamo di essere colpiti da una malattia che va ben oltre il fastidio“.
La psittacosi può causare febbri persistenti e polmoniti atipiche che richiedono trattamento antibiotico.
Nel 2021, sulle pagine del ‘Corriere della Sera’, l’etologo Enrico Alleva aveva già lanciato un allarme riguardante i pappagalli a Roma, definendo le specie di parrocchetti presenti come “specie aliene” e mettendo in guardia sul loro impatto sull’ambiente.
Alleva aveva sottolineato che l’introduzione di specie estranee alla fauna locale può causare squilibri ambientali, disturbando un ecosistema consolidato nel corso dei millenni. Aveva anche invitato la popolazione a non alimentare i pappagalli, così come si dovrebbe evitare con altri animali selvatici, come i cinghiali, che da tempo “invadono” la città di Roma.