L’intolleranza al lattosio è una realtà per tante persone, ma spesso si accompagna a falsi miti che possono creare confusione e frustrazione.
Sono da 10 anni intollerante al lattosio. Ho provato a fare una sospensione di tre mesi dei prodotti che lo contengono, ma senza risultati. Vi devo confessare che è un inferno, sopratutto perché amo i latticini. Pensate che per anni mi sono privata di mangiarli perché non sapevo che alcuni di questi non contenevano lattosio. Molto ignorantemente, pensavo che tutti i formaggi lo contenessero e mi sono privata quindi per anni di mangiare tantissime cose, tra cui anche lo yogurt.
Intanto vi dico che eliminare il latte non significa rinunciare al calcio. Questo prezioso minerale si trova in tanti altri cibi deliziosi: verdure a foglia verde (come broccoli e cavoli), legumi (lenticchie e ceci), frutta secca (mandorle e sesamo), semi di chia e persino il salmone! Al di la di questo, non tutti i formaggi sono nemici giurati degli intolleranti al lattosio. Alcuni, grazie al processo di stagionatura, vedono il contenuto di lattosio ridursi drasticamente, fino a quasi scomparire (meno dello 0,01%). Tra questi troviamo: Asiago DOP, Gorgonzola, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano ed Emmentaler.
Contrariamente a quanto si pensa, il latte di capra contiene lattosio, in quantità simile a quello vaccino (circa 4,2/4,3 grammi per 100 grammi contro i 5 del latte vaccino). E di questo vi garantisco che ne sono rimasta scioccata. La stessa cosa vale per la mozzarella di bufala: la mozzarella di bufala campana DOP, sebbene abbia un contenuto di lattosio più basso rispetto ad altri formaggi, non è completamente priva. Parliamo di circa lo 0,4% su 100 grammi di prodotto finito. Per essere considerati “lactose free”, i cibi devono contenere meno dello 0,1% di lattosio. Per gli intolleranti più sensibili, esistono alternative specifiche “lactose free”.
Non fate le analisi del sangue per capire se soffrite di intolleranza al lattosio: vi garantisco che non sarà affidabile. Per capire se si soffre di intolleranza al lattosio e in che misura, è necessario eseguire il Breath Test, un esame del respiro che misura la produzione di gas nell’intestino dopo l’ingestione di lattosio. Questo test, però, non determina il livello di intolleranza. Sarà il medico, in base alla storia clinica del paziente, a stabilirlo.
I prodotti “senza lattosio” non apportano alcun beneficio a chi non è intollerante. Non pensate che siano più leggeri e quindi perfetti per una dieta. Il latte delattosato, utile solo per chi ha carenza di lattasi (l’enzima che digerisce il lattosio), è ottenuto attraverso un processo di idrolisi che scompone il lattosio in zuccheri più semplici.
Comunque con l’utilizzo di integratori di lattasi che utilizzo spesso quando voglio sgarrare, l’intolleranza al lattosio può essere gestita.
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