Secondo quanto evidenziato da questo rapporto, il quadro emerge in maniera drammatica, con un numero sempre più crescente di italiani a rischio povertà assoluta.
Il quadro dipinto dal Rapporto Istat 2024 evidenzia un deterioramento significativo della condizione economica dei lavoratori italiani, con conseguenze dirette sul benessere delle loro famiglie. La percentuale di cittadini occupati a rischio povertà è salita all’11,5%, mentre l’8,2% dei lavoratori dipendenti versa in povertà assoluta. Questi dati sottolineano un trend preoccupante di crescita della povertà che non sembra arrestarsi, come conferma il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, definendo la situazione “ai livelli mai toccati negli ultimi dieci anni”.
Italiani a rischio povertà assoluta
Secondo il Rapporto Istat, l’incidenza della povertà assoluta individuale tra gli occupati è cresciuta del 2,7% nel periodo 2014-2023, passando dal 4,9% al 7,6%. Gli operai sono tra i più colpiti, con la percentuale di povertà assoluta che è salita dal 9% al 14,6% nello stesso periodo. In particolare, nel 2023, l’8,2% dei dipendenti e il 5,1% degli indipendenti si trovavano in povertà assoluta.
Uno dei principali fattori che contribuisce alla crescente povertà è la stagnazione degli stipendi, che non sono cresciuti in linea con l’aumento del costo della vita. Tra il 2013 e il 2023, il potere d’acquisto dei lavoratori è diminuito del 4,5%, mentre in altre economie europee è aumentato. Inoltre, la diffusa precarietà lavorativa, con tre milioni di dipendenti a tempo determinato nel 2023, ha un impatto significativo sulla condizione economica dei lavoratori.
Disparità geografiche e fasce d’età
Il Rapporto evidenzia anche le disparità geografiche, con il Mezzogiorno che non mostra miglioramenti significativi rispetto al Nord e il Centro che si indebolisce ulteriormente. Inoltre, analizzando le fasce d’età, emerge che i minori di 18 anni sono particolarmente colpiti, con il 14% di loro in condizioni di povertà assoluta. Anche i giovani adulti e la fascia di età tra i 35 e i 44 anni registrano tassi di povertà sopra la media nazionale.
Il Rapporto Istat 2024 mette in luce una situazione economica sempre più precaria per i lavoratori italiani, con un aumento della povertà che minaccia la stabilità delle famiglie e l’intero tessuto sociale del Paese. Questa tendenza rappresenta una sfida urgente che richiede interventi mirati e immediati da parte delle istituzioni, sia a livello nazionale che comunitario. È importante adottare politiche che non solo contrastino l’incremento della povertà, ma che puntino anche alla promozione di una crescita economica inclusiva e sostenibile, garantendo al contempo la creazione di posti di lavoro dignitosi e la protezione dei diritti dei lavoratori.