Sai cosa c’è davvero dentro alle patatine del McDonald’s? La rivelazione ha lasciato in molti senza parole.
McDonald’s è una catena di fast-food amatissima da grandi e piccini, grazie ai suoi pasti veloci e saporiti. Molti si pongono domande sulla qualità e la composizione degli alimenti offerti, specialmente quando si tratta delle famose patatine fritte, un simbolo del marchio. Ma cosa c’è realmente dentro queste patatine?
Cosa contengono le patatine del McDonald’s
Ti sei mai chiesto cosa contengono veramente le patatine di McDonald’s? Questa domanda ha spinto molti a indagare, e alcune ricerche sono state condotte in collaborazione con la stessa catena, che si impegna a mantenere trasparente il processo di produzione. Ma emergono spesso informazioni inesatte, in parte perché le patatine non sono uguali in tutto il mondo. In particolare, c’è una notevole differenza tra quelle europee e quelle del resto del mondo, che contengono quasi il doppio degli ingredienti.
È emerso che, per rispettare le normative locali, McDonald’s utilizza ingredienti diversi nelle varie regioni. La ricetta tradizionale delle patatine fritte negli Stati Uniti, ad esempio, include 14 ingredienti. Il primo e più importante ingrediente sono le patate, tagliate nella classica forma a bastoncino dopo essere state lavate.
Le patatine vengono fritte una prima volta e poi condite con una miscela di oli vegetali (colza, mais, soia e soia idrogenata) e aromi, tra cui uno al gusto di manzo, grano idrolizzato, latte idrolizzato e acido citrico. Vengono aggiunti anche il polidimetilsilossano (Pmds), che protegge le patatine dalle alte temperature, e il terz-butil-idrochinone, un antiossidante. Per mantenere il colore giallo viene utilizzato il destrosio, e infine il sale.
Queste patatine, che contengono glutine e derivati del latte, vengono poi congelate rapidamente per essere trasportate nei ristoranti, dove saranno fritte una seconda volta prima di essere servite.
E nel nostro paese?
In Italia e nel resto d’Europa, la ricetta delle patatine è leggermente diversa, per conformarsi alle normative locali. La lista degli ingredienti è quasi dimezzata, pur mantenendo un procedimento simile. Si utilizza destrosio come zucchero e difosfato sodico come antiossidante. La pre-frittura avviene in oli vegetali non idrogenati, come olio di colza e girasole, con l’antischiumogeno E900. Anche l’olio usato per la seconda frittura è composto allo stesso modo. Dopo la frittura, le patatine vengono salate e devono essere servite entro sette minuti.
Altrettanto importante è l’olio utilizzato per friggere le patatine. Un apposito strumento elettronico rileva la presenza di sostanze polari per determinare quando è necessario cambiarlo. L’olio è una miscela vegetale di colza e girasole, entrambi con un punto di fumo elevato, ideale per la frittura e con un sapore neutro.
Numerosi studi hanno valutato l’impatto di questi grassi vegetali sulla salute, con risultati variabili a seconda del modo di utilizzo. In generale, un consumo sporadico di patatine fritte non dovrebbe creare problemi significativi alla salute.