Pensioni: addio alla legge Fornero, arriva la nuova Quota 92. Scopriamo nel dettaglio come funzionerà questo nuovo sistema pensionistico e quali saranno le sue principali caratteristiche.
Esperti dell’INPS e del Centro Studi di Itinerari Previdenziali hanno avanzato una proposta innovativa per riformare il sistema pensionistico italiano. L’obiettivo è fornire una maggiore flessibilità rispetto alla legge Fornero, mantenendo però l’equilibrio nei conti pubblici. Questa misura è necessaria per contenere la spesa previdenziale, che nei prossimi anni raggiungerà il suo picco.
La proposta prevede la creazione di una finestra temporale di circa 10 anni durante i quali i lavoratori potranno andare in pensione. Con almeno 25 anni di contributi versati, si potrà scegliere di smettere di lavorare dai 62 o 63 anni fino a un massimo di 72 anni. Ma chi sceglierà di andare in pensione prima dei 67 anni subirà una penalizzazione sull’assegno pensionistico.
Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche di Itinerari Previdenziali, e Antonietta Mundo, coordinatrice generale statistico attuariale dell’INPS, hanno elaborato una proposta per una riforma pensionistica organica. Diversamente dalle varie opzioni di flessibilità introdotte negli ultimi anni, come Opzione Donna e Quota 100, questa proposta intende sostituire completamente la legge Fornero del 2011.
La proposta mira a offrire flessibilità senza compromettere la sostenibilità finanziaria del sistema, un compito ambizioso visto che la generazione nata negli anni ’60, la più numerosa della storia italiana, sta per raggiungere l’età pensionabile.
Le principali modifiche proposte alla legge Fornero includono:
Il piano proposto garantirebbe un assegno pensionistico pari a 1,5 volte il minimo, assicurando una pensione dignitosa anche per chi opta per il pensionamento anticipato. Questo nuovo sistema sostituirebbe la legge Fornero e renderebbe superflue molte delle opzioni di flessibilità che negli anni hanno aggravato la situazione dei conti pubblici. Il principio cardine rimarrebbe la sostenibilità della spesa previdenziale.
Ma il governo sembra orientato verso riforme temporanee. Con l’avvicinarsi della stagione della legge di bilancio, la prima dopo il ritorno delle norme europee di sostenibilità del debito pubblico, l’Italia si troverà in una situazione in cui potrà spendere molto poco e potrebbe dover tagliare alcune spese per ridurre il debito.
Il governo di Giorgia Meloni sta valutando la Quota 41, che permetterebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, accettando una riduzione del 20% dell’assegno pensionistico. È improbabile un ulteriore rinnovo di Quota 103, la cui scadenza è stata prorogata durante la pandemia per evitare un “scalone” tra chi poteva andare in pensione prima e dopo la fine della norma.
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